Gestione dei rischi
Il Gruppo monitora costantemente i rischi finanziari cui è esposto, in modo da valutare anticipatamente i potenziali impatti negativi ed intraprendere le adeguate azioni correttive volte a eliminare o almeno contenere gli effetti negativi derivanti dai rischi in questione.
I rischi cui il Gruppo è esposto vengono gestiti a livello centrale sulla base di politiche di copertura che contemplano anche l’utilizzo di strumenti derivati con il fine di minimizzare gli effetti derivanti dalla fluttuazione dei cambi (specialmente del dollaro americano) e dei tassi di interesse.
L’operatività del Gruppo Safilo è soggetta a numerosi rischi finanziari ed in particolare a:
Il Gruppo tende a ridurre il più possibile il rischio derivante dall’insolvenza dei propri clienti tramite regole che assicurino che le vendite vengano effettuate a clienti affidabili e solvibili. Tali regole sono basate sul reperimento di informazioni sulla solvibilità dei clienti e su una serie statistica di dati storici. Il rischio di credito è comunque mitigato dal fatto che l’esposizione creditizia risulta ripartita su un largo numero di clienti.
Sono oggetto di svalutazione individuale le posizioni di significativo ammontare per le quali il Gruppo rilevi situazioni di oggettiva inesigibilità, totale o parziale, tenuto conto anche di eventuali garanzie ottenute e degli oneri e spese che devono essere sostenute per il recupero del credito.
Si ritiene che la massima esposizione teorica al rischio di credito per il Gruppo alla data di bilancio sia rappresentata dal valore contabile delle attività finanziarie presenti a bilancio.
I rischi di mercato si possono suddividere nelle seguenti categorie:
Rischio di cambio
Il Gruppo opera a livello internazionale ed è quindi esposto al rischio derivante dalla variazione dei tassi di cambio che può quindi influire sul valore del suo patrimonio netto e sui suoi risultati economici.
Il Gruppo è esposto in particolare per quanto riguarda il rapporto Euro/Dollaro statunitense, in relazione alle vendite in dollari effettuate da alcune società del Gruppo sul mercato nordamericano e su altri mercati dove il dollaro americano rappresenta la valuta di riferimento per gli scambi commerciali (Far-East).
Il Gruppo cerca costantemente di ridurre l’impatto derivante dalle oscillazioni della valuta americana approvvigionandosi presso fornitori localizzati in aree dove si effettuano acquisti in dollari americani attuando quindi di fatto una sorta di “ natural hedging”. Per le entrate in dollari non compensate dalle uscite in dollari, la politica del Gruppo prevede l’utilizzo di strumenti di copertura quali i contratti di vendita di dollari a termine. Le esposizioni vengono coperte da contratti di operazioni forward semplici (“ plain vanilla”) la cui durata è sempre inferiore ai dodici mesi. Le informazioni sul fair value e sulle modalità di contabilizzazione degli strumenti finanziari derivati sono riportate in un apposito paragrafo della nota integrativa.
Il Gruppo detiene inoltre partecipazioni in società controllate in zone non appartenenti all’Unione monetaria Europea, e le variazioni di patrimonio netto derivanti dalle fluttuazioni dei tassi di cambio della valuta locale rispetto all’Euro sono rilevate in una riserva del patrimonio netto consolidato denominata “riserva di conversione”.
Rischio di variazione del fair value
Il Gruppo detiene alcune attività soggette a mutamenti di valore nel tempo a seconda delle oscillazioni di mercato dove esse vengono scambiate. Il rischio in oggetto è prevalentemente concentrato all’interno del portafoglio “ available for sale” e viene costantemente monitorato dal Gruppo attraverso informazioni ottenute in tempo reale sulle attività in oggetto.
Per quanto riguarda crediti e debiti commerciali e le altre attività correnti e non correnti, si ritiene che il valore contabile delle stesse approssimi il loro fair value.
Rischio di tasso di interesse
L’indebitamento verso il sistema bancario espone il Gruppo al rischio di variazioni dei tassi di interesse. In particolare i finanziamenti a tasso variabile determinano un rischio di cambiamento dei flussi di cassa mentre quelli a tasso fisso comportano una potenziale variazione del fair value dei finanziamenti stessi.
Il Gruppo valuta regolarmente la propria esposizione al rischio di variazione dei tassi di interesse e gestisce tale rischio attraverso il ricorso a strumenti finanziari derivati denominati “ Interest Rate Swaps (IRS)” i quali vengono utilizzati esclusivamente per coprire i flussi di cassa. I contratti di Interest rate swaps vengono stipulati con primarie istituzioni finanziarie ed, all’inizio della copertura, viene fatta la designazione formale e viene predisposta la documentazione relativa alla copertura.
Il rischio in esame si può manifestare con l’incapacità di reperire, nella giusta tempistica ed a condizione economiche, le risorse finanziarie necessarie per il supporto delle attività operative. I flussi di cassa, le necessità di finanziamento e la liquidità della società sono costantemente monitorati a livello centrale dalla tesoreria di Gruppo al fine di garantire un’efficace ed efficiente gestione delle risorse finanziarie.
Il Gruppo ha adottato quindi una serie di politiche e di processi volti ad ottimizzare la gestione delle risorse finanziarie ed il management ritiene che i fondi e le linee di credito attualmente disponibili, oltre a quelli che saranno generati dall’attività operativa e di finanziamento, consentiranno di soddisfare i fabbisogni derivanti dall’attività di investimento, di gestione del capitale circolante e di servizio dell’indebitamento finanziario.
Sensitivity analysis
Cambio
Gruppo è esposto per quanto riguarda il rapporto Euro/Dollaro statunitense, in relazione alle vendite in dollari effettuate da alcune società del Gruppo sul mercato nordamericano e su altri mercati dove il Dollaro americano rappresenta la valuta di riferimento per gli scambi commerciali (area del Far-East).
Il Gruppo cerca costantemente di ridurre l’impatto derivante dalle oscillazioni della valuta americana approvvigionandosi presso fornitori localizzati in aree dove si effettuano acquisti in dollari americani attuando quindi di fatto una sorta di “natural hedging”.
In termini di rischio traslativo legato alla conversione dei risultati di conto economico delle società in valuta estera diversa dall’Euro, la sensitivity analysis relativa alle due principali valute su cui è esposto il Gruppo evidenzia che un’eventuale rivalutazione o svalutazione dell’1% dell’Euro sul dollaro americano, comporterebbe rispettivamente un decremento o incremento dei ricavi di circa 4 – 5 milioni di Euro e un decremento o incremento dell’utile operativo di circa 0,4-0,5 milioni di Euro.