Accounting principles
I principi contabili applicati nella preparazione dei bilanci consolidati sono quelli di seguito sintetizzati, e sono stati applicati in modo costante rispetto al precedente esercizio, e nella prospettiva della continuità aziendale.
Le informazioni finanziarie consolidate sono state predisposte nel rispetto dei principi contabili internazionali (“IFRS”) emessi dall’International Accounting Standards Board (“IASB”) e omologati dalla Commissione Europea al 31 dicembre 2008. L’applicazione dei principi contabili emendati o delle interpretazioni emanate dall’IFRIC e applicabili al bilancio chiuso al 31 dicembre 2008 non ha comportato impatti significativi.
Il bilancio consolidato è stato presentato in Euro. L’Euro è la valuta funzionale del Gruppo in quanto moneta corrente nelle economie in cui il Gruppo opera principalmente.
Il bilancio consolidato è stato predisposto in applicazione del criterio del costo ad eccezione delle attività finanziarie disponibili per la vendita e di alcune attività e passività finanziarie, inclusi gli strumenti derivati, per i quali viene adottato il criterio del fair value.
La predisposizione del bilancio in accordo con i principi contabili IFRS richiede al management di effettuare delle stime ed assunzioni che hanno impatto sugli ammontari riportati negli schemi di bilancio e nelle relative note. I risultati a consuntivo di tali stime potrebbero differire dalle stime effettuate. Le aree di bilancio maggiormente impattate da stime ed assunzioni fatte dal management sono elencate nella sezione “Uso di stime”.
L’utile base per azione è calcolato dividendo il risultato economico del Gruppo per la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione durante l’esercizio.
DiluitoL’utile diluito per azione è calcolato dividendo il risultato economico del Gruppo per la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione durante l’esercizio. Ai fini del calcolo dell’utile diluito per azione, la media ponderata delle azioni in circolazione è modificata assumendo la conversione di tutte le potenziali azioni aventi effetto diluitivi ( stock options e obbligazioni convertibili), mentre il risultato netto del Gruppo è rettificato per tener conto degli effetti, al netto delle imposte, di tale conversione.
Il Gruppo Safilo presenta il conto economico per funzione (altrimenti detto “a costo del venduto”), forma ritenuta più rappresentativa rispetto alla cosiddetta presentazione per natura di spesa in quanto maggiormente conforme alle modalità di reporting interno e di gestione del business ed in linea con la prassi internazionale per il settore dell’occhialeria.
Con riferimento allo stato patrimoniale è stata adottata la distinzione delle attività e passività tra correnti e non correnti secondo quanto previsto dal paragrafo 51 e seguenti dello IAS n. 1. Per il rendiconto finanziario e la presentazione dei flussi finanziari è stato utilizzato il metodo indiretto per mezzo del quale il risultato netto dell’esercizio è rettificato dagli effetti delle operazioni di natura non monetaria, dalle variazioni del capitale circolante e dai flussi finanziari derivanti dalle attività di investimento e finanziarie.
Il Gruppo rileva fondi rischi ed oneri quando:
- ha un’obbligazione, legale o implicita, nei confronti di terzi;
- è probabile che si renderà necessario l’impiego di risorse del Gruppo per adempiere l’obbligazione;
- può essere effettuata una stima attendibile dell’ammontare dell’obbligazione stessa.
Le variazioni di stima sono riflesse nel conto economico del periodo in cui la variazione è avvenuta.
Le transazioni in valuta estera vengono tradotte nella moneta di conto utilizzando i tassi di cambio in vigore alla data della transazione. Gli utili e perdite su cambi risultanti dalla chiusura delle transazioni in oggetto e dalla traduzione ai cambi di fine esercizio delle poste attive e passive monetarie denominate in valuta vengono contabilizzate a conto economico.
Le regole per la conversione dei bilanci delle società espressi in valuta diversa dall’Euro sono le seguenti:
- le attività e le passività sono convertite utilizzando i tassi di cambio in essere alla data di chiusura dell’esercizio;
- i costi, i ricavi, gli oneri e i proventi sono convertiti al cambio medio del periodo;
- la “riserva di conversione” accoglie le differenze di cambio generate dalla conversione dei patrimoni netti di apertura e delle movimentazioni avvenute nel corso dell’esercizio ai tassi di cambio di fine esercizio;
- l’avviamento e gli aggiustamenti derivanti dal fair value correlati alla acquisizione di una entità estera sono trattati come attività e passività della entità estera e tradotti al cambio di chiusura del periodo.
Le immobilizzazioni materiali sono valutate al costo di acquisto o di produzione, al netto degli ammortamenti accumulati e delle eventuali perdite di valore. Il costo include ogni onere direttamente sostenuto per predisporre le attività al loro utilizzo. I costi sostenuti successivamente all’acquisto dei beni vengono capitalizzati solo se incrementano i benefici economici futuri insiti nel bene cui si riferiscono. Gli eventuali interessi passivi relativi alla costruzione di immobilizzazioni materiali sono spesati a conto economico.
Gli oneri sostenuti per le manutenzioni e le riparazioni di natura ordinaria e/o ciclica sono direttamente imputati al conto economico nell’esercizio in cui sono sostenuti. La capitalizzazione dei costi inerenti l’ampliamento, ammodernamento o miglioramento degli elementi strutturali di proprietà o in uso da terzi, è effettuata esclusivamente nei limiti in cui gli stessi rispondano ai requisiti per essere separatamente classificati come attività o parte di una attività. Il valore di iscrizione è rettificato dall’ammortamento sistematico, calcolato sulla base della vita utile.
I costi capitalizzabili per migliorie su beni in affitto sono attribuiti alle classi di cespiti cui si riferiscono ed ammortizzati nel periodo più breve tra la durata residua del contratto di affitto e la vita utile residua del cespite cui la miglioria si riferisce.
Nella circostanza in cui viene identificata l’eventuale presenza di indicatori che facciano supporre una perdita durevole di valore, si procede alla stima del valore recuperabile dell’attività, imputando l’eventuale eccedenza a conto economico. Qualora vengano meno i presupposti per la svalutazione precedentemente effettuata, il valore contabile dell’attività viene ripristinato con imputazione a conto economico, nei limiti del valore netto di carico che l’attivo in oggetto avrebbe avuto se non fosse stata effettuata la svalutazione e fossero stati effettuati gli ammortamenti.
Le attività possedute mediante contratti di leasing finanziario, attraverso i quali sono sostanzialmente trasferiti sul Gruppo i rischi ed i benefici legati alla proprietà, sono riconosciute come attività del Gruppo al loro valore corrente o, se inferiore, al valore attuale dei pagamenti minimi dovuti per il leasing. La corrispondente passività verso il locatore è rappresentata in bilancio tra i debiti finanziari. I beni sono ammortizzati applicando il criterio e le aliquote sotto indicati.
Le locazioni nelle quali il locatore mantiene sostanzialmente i rischi e benefici legati alla proprietà dei beni sono classificati come leasing operativi. I costi riferiti a leasing operativi sono rilevati linearmente a conto economico lungo la durata del contratto di leasing.
L’ammortamento è calcolato in base ad un criterio a quote costanti sulla vita utile stimata delle attività, secondo le aliquote di seguito indicate:
Categorie | Vita utile in anni |
---|---|
Fabbricati | 20-33 |
Implanti, macchinari ed attrezzature | 5-15 |
Mobili, macchine ufficio, automezzi | 4-8 |
I terreni non sono ammortizzati.
Qualora il bene oggetto di ammortamento sia composto da elementi distintamente identificabili la cui vita utile differisce significativamente da quella delle altre parti che compongono l’attività, l’ammortamento è effettuato separatamente per ciascuna delle parti che compongono il bene in applicazione del principio del “ component approach”.
Il valore residuo delle immobilizzazioni materiali e la relativa vita utile vengono rivisti alla fine di ogni esercizio. Le plusvalenze o minusvalenze derivanti dalla vendita delle immobilizzazioni sono rilevate a conto economico e determinate come la differenza tra il ricavo di vendita ed il valore netto contabile dell’attività.
La predisposizione dei bilanci consolidati richiede da parte degli Amministratori l’applicazione di principi e metodologie contabili che, in talune circostanze, si basano su difficili e soggettive valutazioni e stime basate sull’esperienza storica ed assunzioni che vengono di volta in volta considerate ragionevoli e realistiche in funzione delle relative circostanze. L’applicazione di tali stime ed assunzioni influenza gli importi riportati negli schemi di bilancio, quali lo stato patrimoniale, il conto economico ed il rendiconto finanziario, nonché l’informativa fornita. I risultati finali delle poste di bilancio per le quali sono state utilizzate le suddette stime ed assunzioni possono differire da quelli riportati nei bilanci a causa dell’incertezza che caratterizza le assunzioni e le condizioni sulla quali si basano le stime.
Le immobilizzazioni immateriali sono costituite da elementi non monetari, privi di consistenza fisica, chiaramente identificabili ed atte a generare benefici economici futuri. Tali elementi sono rilevati al costo di acquisto e/o di produzione, comprensivo delle spese direttamente attribuibili per predisporre l’attività al suo utilizzo, al netto degli ammortamenti cumulati, e delle eventuali perdite di valore. L’ammortamento ha inizio quando l’attività è disponibile all’uso ed è ripartito sistematicamente sulla vita utile.
Nella circostanza in cui viene identificata l’eventuale presenza di indicatori che facciano supporre una perdita di valore, si procede alla stima del valore recuperabile dell’attività, imputando l’eventuale svalutazione a conto economico. Qualora vengano meno i presupposti per la svalutazione precedentemente effettuata, il valore contabile dell’attività viene ripristinato con imputazione a conto economico, nei limiti del valore netto di carico che l’attivo in oggetto avrebbe avuto se non fosse stata effettuata la svalutazione e fossero stati effettuati gli ammortamenti.
Nella voce ”immobilizzazioni immateriali” vengono riportate anche le somme versate per il controllo di immobili ubicati in zone di prestigio (“ key money”), quando dette attività soddisfano i requisiti previsti dallo IAS 38. Le stesse vengono ammortizzate in base alla durata del contratto di locazione.
Avviamento
L’avviamento rappresenta l’eccedenza del costo di acquisto rispetto al valore corrente (“ fair value”) della quota di patrimonio netto della società controllata o collegata alla data di acquisto, ovvero del ramo d’azienda acquisito. L’avviamento derivante dall’acquisto di società controllate viene esposto nell’attivo dello stato patrimoniale; quello derivante dall’acquisizione di società collegate è incluso nel valore delle partecipazioni in società collegate. L’avviamento non viene ammortizzato, ma sottoposto a verifica annuale al fine di accertarne l’esistenza di perdite di valore (“ impairment test”).
L’avviamento e gli adeguamenti al fair value generati dall’acquisizione di un’impresa estera sono rilevati nelle relative valute d’origine e vengono convertiti al tasso di cambio di fine periodo.
Marchi
I marchi sono contabilizzati al costo. Essi hanno una vita utile definita e vengono contabilizzati al costo al netto degli ammortamenti accumulati effettuati. L’ammortamento è calcolato col metodo lineare in modo da allocare il costo dei marchi sulla relativa vita utile.
Software
Le licenze acquistate e relative a software vengono capitalizzate sulla base dei costi sostenuti per il loro acquisto e per poterle rendere utilizzabili. L’ammortamento è calcolato col metodo lineare sulla loro stimata vita utile (da 3 a 5 anni).
I costi associati con lo sviluppo e la manutenzione dei programmi software sono portati a conto economico nell’esercizio in cui sono sostenuti. I costi che sono direttamente associati con la produzione di prodotti software unici ed identificabili controllati dal Gruppo vengono contabilizzati come immobilizzazioni immateriali nell’attivo di bilancio solo se tutte le seguenti condizioni sono rispettate: i costi possono essere determinati in modo attendibile, il Gruppo dispone delle risorse tecniche e finanziarie per completare i prodotti in oggetto ed ha intenzione di portare a compimento gli stessi, la fattibilità tecnica del prodotto è assicurata ed i prodotti, attraverso il loro uso, genereranno probabili benefici economici futuri con orizzonte temporale superiore ad un anno.
I costi diretti includono il costo relativo ai dipendenti che sviluppano il software nonché l’eventuale appropriata quota di costi generali.
L’informativa per settore di attività ( retail/wholesale) e per area geografica vengono presentate secondo quanto richiesto dallo IAS 14 – Informativa di settore.
A partire dall’esercizio 2008, essendosi ormai consolidata la struttura retail del Gruppo, il management ha deciso di predisporre lo schema primario di informativa secondo i settori di attività in cui il Gruppo opera e di definire la rappresentazione per aree geografica come schema secondario.
I criteri applicati per l’identificazione di tali segmenti sono stati ispirati dalle modalità attraverso le quali il management gestisce il Gruppo ed attribuisce le responsabilità gestionali.
Relativamente al raggruppamento per area geografica occorre sottolineare che esso viene definito in funzione della sede legale delle società appartenenti al Gruppo e, pertanto, le vendite identificate secondo tale segmentazione sono determinate per origine di fatturazione e non per mercato di destinazione.
Le rimanenze di magazzino vengono valutate al minore tra costo di acquisto o produzione e il valore netto di realizzo. Il costo delle materie prime e dei prodotti finiti di acquisto è determinato utilizzando il metodo del costo medio ponderato. La valutazione del costo dei semilavorati e dei beni di produzione interna include i costi delle materie prime, della manodopera diretta e dei costi indiretti attribuiti in previsione di una normale capacità produttiva.
Il valore netto di realizzo è determinato sulla base del prezzo stimato di vendita in normali condizioni di mercato al netto dei costi diretti di vendita.
A fronte del valore delle rimanenze come sopra determinato sono effettuati accantonamenti per tener conto delle rimanenze considerate obsolete o a lenta rotazione.
Crediti commercialiI crediti verso clienti sono inizialmente iscritti a bilancio al loro valore corrente e successivamente rideterminati con il metodo del costo ammortizzato al netto di eventuali svalutazioni per perdite di valore. Il fondo svalutazione crediti è costituito quando vi è una oggettiva evidenza che il Gruppo non sarà in grado di incassare il credito per il valore originario. Gli accantonamenti a fondo svalutazione crediti sono contabilizzati a conto economico.
Il Gruppo pone in essere operazioni di cessione dei crediti commerciali a società di factoring. Poiché detti crediti, anche se legalmente ceduti, non rispettano tutti i presupposti previsti dallo IAS 39, paragrafi 17 e successivi, per la loro rimozione dallo stato patrimoniale, essi vengono mantenuti in bilancio rilevando in contropartita un debito finanziario verso la società di factoring.
I ricavi includono il fair value della vendita di beni e servizi, al netto dell’imposta sul valore aggiunto, resi e sconti. In particolare il Gruppo contabilizza i ricavi di vendita dei beni ceduti alla data di spedizione, quando tutti i rischi e benefici relativi alla proprietà dei beni vengono di fatto trasferiti ai clienti, o al ricevimento del cliente, a seconda dei termini dell’accordo di vendita. Se la vendita contempla il diritto per il cliente di rendere i beni invenduti, viene contabilizzato il ricavo alla data di spedizione al cliente al netto di un accantonamento che rappresenta la miglior stima dei prodotti che verranno resi dal cliente e che il Gruppo non sarà più in grado di ricollocare sul mercato. Tale accantonamento si basa su specifiche serie storiche e sulla specifica conoscenza dei clienti; storicamente non si sono rilevate significative differenze tra le stime effettuate ed i prodotti effettivamente resi.
Le disponibilità liquide includono la cassa, i depositi a vista con le banche, altri investimenti a breve termine altamente liquidabili smobilizzabili entro tre mesi dalla data di acquisto. Gli elementi inclusi nella liquidità netta sono valutati al fair value e le relative variazioni sono rilevate a conto economico. Lo scoperto di conto corrente viene invece evidenziato tra le passività correnti.
Il Gruppo contabilizza le royalty passive e attive secondo il principio della competenza nel rispetto della sostanza dei contratti stipulati.
Le attività che hanno una vita utile indefinita non vengono sottoposte ad ammortamento ma vengono sottoposte almeno annualmente ad un test di impairment volto a verificare se il valore contabile delle stesse si sia ridotto.
Le attività soggette ad ammortamento vengono sottoposte ad impairment test qualora vi siano eventi o circostanze indicanti che il valore contabile non può essere recuperato. In entrambi i casi l’eventuale perdita di valore è contabilizzata per l’importo del valore contabile che eccede il valore recuperabile. Quest’ultimo è dato dal maggiore tra il fair value dell’ asset al netto dei costi di vendita ed il suo valore d’uso. Qualora non sia possibile determinare il valore d’uso di una attività individualmente, occorre determinare il valore recuperabile dell’unità generatrice di flussi finanziari (le cosiddette “ cash generating units” o CGU) cui l’attività appartiene. Gli asset vengono raggruppati al più piccolo livello per il quale ci sono flussi finanziari indipendenti ed il Gruppo provvede poi al computo del valore attuale dei flussi finanziari futuri stimati per la CGU, al lordo delle imposte, applicando un tasso di sconto, ante imposte, che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell’attività.
Quando successivamente una perdita su attività, diverse dall’avviamento, viene meno o si riduce, il valore contabile dell’attività o dell’unità generatrice di flussi finanziari è incrementato sino alla nuova stima del valore recuperabile e non può eccedere il valore che si sarebbe determinato se non fosse stata rilevata alcuna perdita per riduzione di valore.
Il ripristino di una perdita di valore è iscritto immediatamente a conto economico secondo quanto previsto dal modello di determinazione del valore dello IAS 16.
Il Gruppo riconosce diverse forme di piani pensionistici a benefici definiti e a contribuzioni definite, in linea con le condizioni e le pratiche locali dei paesi in cui svolge le proprie attività.
I premi pagati a fronte di piani a contributi definiti sono rilevati a conto economico per la parte maturata nell’esercizio.
I piani pensionistici a benefici definiti sono basati sulla vita lavorativa dei dipendenti e sulla remunerazione percepita dal dipendente nel corso di un predeterminato periodo di servizio.
L’obbligazione di finanziare i fondi per piani pensionistici a benefici definiti e il costo annuo rilevato a conto economico sono determinati utilizzando il metodo della proiezione unitaria delle poste future legate al collettivo ( projected unit credit method). I relativi costi sono misurati a conto economico sulla base del periodo stimato di esercizio dei dipendenti. Il Gruppo non sospende gli utili e le perdite attuariali in applicazione del metodo del corridoio ma rileva integralmente le perdite o gli utili attuariali in una riserva di patrimonio netto nell’anno in cui queste si manifestano.
Il fondo trattamento di fine rapporto delle società italiane (“TFR”) è sempre stato considerato un piano a benefici definiti, tuttavia, a seguito delle modifiche apportate alla disciplina che regola il fondo trattamento di fine rapporto dalla legge n. 296 del 27 dicembre 2006 (“Legge finanziaria 2007”) e successivi Decreti e Regolamenti emanati nei primi mesi del 2007, il Gruppo Safilo, basandosi su un’interpretazione generalmente condivisa, ha ritenuto che:
- per le quote di fondo trattamento fine rapporto maturande dal 1 gennaio 2007, sia nel caso di opzione per la previdenza complementare che nel caso di destinazione al fondo di Tesoreria presso l’INPS, il fondo trattamento di fine rapporto rappresenti un piano a contribuzione definita;
- per le quote di fondo trattamento fine rapporto maturate fino al 31 dicembre 2006, il fondo in oggetto costituisca un piano a benefici definiti per il quale è necessario effettuare conteggi attuariali che dovranno comunque escludere la componente relativa agli incrementi salariali futuri.
Il Gruppo riconosce benefici addizionali ad alcuni dipendenti e collaboratori attraverso piani di partecipazione al capitale sotto forma di stock option del tipo “ equity-settled”. Secondo quanto stabilito dall’IFRS 2 – Pagamenti basati su azioni - il valore corrente delle stock option determinato alla data di assegnazione applicando il metodo “Black & Scholes” è rilevato a conto economico tra i costi del personale in quote costanti lungo il periodo intercorrente tra la data di assegnazione della stock option e quella di maturazione, con contropartita riconosciuta direttamente a patrimonio netto.
Gli impatti delle condizioni di assegnazione non legati al mercato, non sono tenuti in considerazione nella valutazione del fair value delle opzioni assegnate ma sono rilevanti nella valutazione del numero di opzioni che si prevede saranno esercitabili.
Alla data di bilancio il Gruppo rivede le sue stime sul numero di opzioni che si presume saranno esercitabili. L’impatto della revisione delle stime originali è contabilizzato a conto economico lungo il periodo di maturazione con contropartita a patrimonio netto.
Al momento dell’esercizio della stock option le somme ricevute dal dipendente, al netto dei costi direttamente attribuibili alla transazione, sono accreditate a capitale sociale per un ammontare pari al valore nominale delle azioni emesse ed a riserva sovrapprezzo azioni per la rimanente parte.
Il fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo è basato sul prezzo quotato alla data di bilancio.
Il fair value degli strumenti finanziari non scambiati in un mercato attivo è determinato con tecniche valutative, utilizzando i modelli e le tecniche maggiormente diffusi in ambito finanziario ed in particolare:
- il fair value degli interest rate swaps è calcolato sulla base del valore attuale dei flussi di cassa futuri;
- il fair value dei contratti di copertura a termine in valuta è determinato sulla base del valore attuale dei differenziali fra il cambio a termine contrattuale e il cambio a termine di mercato alla data di bilancio;
- Il fair value delle stock options è calcolato utilizzando il modello Black & Scholes.
Le imposte sul reddito includono tutte le imposte calcolate sui redditi imponibili delle società del Gruppo. Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico ad eccezione di quelle relative a voci direttamente addebitate o accreditate a patrimonio netto nel qual caso l’effetto fiscale viene riconosciuto direttamente a patrimonio netto.
Le imposte differite sono calcolate a fronte di perdite fiscali riportabili a nuovo e di tutte le differenze temporanee che emergono tra la base imponibile di una attività o passività ed il relativo valore contabile. Le imposte differite attive sono riconosciute nella misura in cui è probabile che siano disponibili futuri redditi imponibili a fronte dei quali le stesse possano essere recuperate.
Le attività e le passività fiscali correnti e differite sono compensate quando le imposte sul reddito sono applicate dalla medesima autorità fiscale e quando vi è un diritto legale di compensazione. Le attività e le passività fiscali differite sono determinate con le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili, nei rispettivi ordinamenti dei paesi in cui il Gruppo opera, negli esercizi nei quali le differenze temporanee saranno realizzate o estinte.
La classificazione dello strumento finanziario dipende dallo scopo per cui lo strumento finanziario è stato acquisito. Il management determina la classificazione dei propri strumenti finanziari al momento della loro iniziale rilevazione a bilancio. Gli acquisti e le vendite di strumenti finanziari vengono contabilizzate alla data della transazione ossia alla data alla quale il Gruppo si impegna ad acquistare o vendere l’attività. Tutti gli strumenti finanziari sono inizialmente contabilizzati al fair value.
Attività finanziarieLe attività finanziarie sono classificate nelle seguenti categorie:
- attività finanziarie valutate al “ fair value” con variazioni di valore imputate a conto economico;
- finanziamenti e crediti;
- investimenti posseduti sino alla scadenza;
- attività finanziarie disponibili per la vendita.
Le attività finanziarie vengono rimosse dallo stato patrimoniale quando il diritto di ricevere flussi di cassa dallo strumento si è estinto ed il Gruppo ha trasferito tutti i rischi e benefici relativi allo strumento stesso.
PrestitiI prestiti sono inizialmente contabilizzati al fair value al netto dei costi relativi alla loro accensione. Successivamente alla prima rilevazione, sono valutati al costo ammortizzato; ogni differenza tra l’importo finanziato (al netto dei costi di accensione) e il valore nominale è riconosciuto a conto economico lungo la durata del prestito utilizzando il metodo dell’interesse effettivo. Qualora vi sia un cambiamento significativo dei flussi di cassa attesi e il management sia in grado di stimarli attendibilmente, il valore dei prestiti viene ricalcolato per riflettere il cambiamento atteso dei flussi di cassa. Il valore dei prestiti è ricalcolato sulla base del valore attuale dei nuovi flussi di cassa attesi e del tasso interno di rendimento originale.
I prestiti sono classificati fra le passività correnti a meno che la società non abbia un diritto incondizionato di differire il loro pagamento per almeno 12 mesi dopo la data di bilancio, e vengono rimossi dal bilancio al momento della loro estinzione nel momento in cui il Gruppo ha trasferito tutti i rischi e gli oneri relativi allo strumento stesso.
Strumenti derivatiCoerentemente con quanto stabilito dallo IAS 39 come omologato dalla Commissione Europea, gli strumenti finanziari derivati utilizzati dal Gruppo con l’intento di copertura, al fine di ridurre il rischio di cambio e di tasso, possono essere contabilizzati secondo le modalità stabilite per “l’ hedge accounting” solo quando:
- all’inizio della copertura, esiste la designazione formale e la documentazione della relazione di copertura stessa,
- si presume che la copertura sia altamente efficace,
- l’efficacia può essere attendibilmente misurata e la copertura stessa è altamente efficace durante i diversi periodi contabili per i quali è designata.
Tutti gli strumenti finanziari derivati sono misurati al valore corrente, come stabilito dallo IAS 39. Quando gli strumenti finanziari hanno le caratteristiche per essere contabilizzati in hedge accounting, si applicano i seguenti trattamenti contabili:
- Fair value hedge – se uno strumento finanziario derivato è designato come copertura dell’esposizione alle variazioni del valore corrente di una attività o di una passività di bilancio attribuibili ad un particolare rischio che può determinare effetti sul conto economico, l’utile o la perdita derivante dalle successive valutazioni del valore corrente dello strumento di copertura sono rilevati a conto economico. L’utile o la perdita sulla posta coperta, attribuibile al rischio coperto, modificano il valore di carico di tale posta e vengono rilevati a conto economico. Negli esercizi riportati non sussistevano fair value hedge.
- Cash flow hedge – se uno strumento finanziario è designato come copertura dell’esposizione alla variabilità dei flussi di cassa di un’attività o di una passività iscritta in bilancio o di una operazione prevista altamente probabile e che potrebbe avere effetti sul conto economico, la porzione efficace degli utili o delle perdite sullo strumento finanziario è rilevata in una riserva di patrimonio netto. L’utile o la perdita cumulati sono stornati dal patrimonio netto e contabilizzati a conto economico nello stesso periodo in cui viene rilevata l’operazione oggetto di copertura. L’utile o la perdita associati ad una copertura o a quella parte della copertura diventata inefficace, sono iscritti a conto economico immediatamente. Se uno strumento di copertura o una relazione di copertura vengono chiusi, ma l’operazione oggetto di copertura non si è ancora realizzata, gli utili e le perdite cumulati, fino a quel momento iscritti nel patrimonio netto, sono rilevati a conto economico nel momento in cui la relativa operazione si realizza. Se l’operazione oggetto di copertura non è più ritenuta probabile, gli utili o le perdite non ancora realizzati sospesi a patrimonio netto sono rilevati immediatamente a conto economico.
Se l’hedge accounting non può essere applicato, gli utili o le perdite derivanti dalla valutazione al valore corrente dello strumento finanziario derivato sono iscritti immediatamente a conto economico.